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Approfondimento sulla Mappatura dei Nei: Tecniche e Strategie di Monitoraggio

La mappatura dei nei rappresenta una delle tecniche più efficaci nell’ottica della prevenzione del cancro della pelle, poiché rende possibile il loro continuo monitoraggio su tutta la superficie cutanea.

Vediamo insieme come viene effettuata, le sue caratteristiche e le tecnologie che la rendono possibile. 

La mappatura dei nei: definizione, caratteristiche e rilevanza

La mappatura dei nei è una metodologia non invasiva e indolore di ispezione della pelle, da effettuare periodicamente, che permette di individuarne eventuali lesioni pigmentate, mediante il confronto con i controlli precedenti, basandosi sulla rilevazione di cambiamenti di colore e forma.

Differisce dai semplici controlli cutanei per il suo alto livello di specificità, sia nella ricerca del tipo di lesione sia nella valutazione della superficie interessata.

Viene eseguita con l’ausilio di tecnologie ottiche che consentono l’analisi sia delle caratteristiche esterne dell’anomalia sia dello stato degli strati inferiori del punto preso in considerazione. 

La mappatura dei nei basa la propria importanza e rilevanza sull’individuazione precoce di tumori della cute, come il melanoma, o neoplasie simili, aumentando notevolmente le probabilità di successo nella relativa cura. 

Gli strumenti usati nella mappatura dei nei

Le tecnologie diagnostiche impiegate per questo tipo di esame sono due:

  • il dermatoscopico: uno strumento ottico di precisione che permette l’esame sia della superficie della pelle sia delle strutture immediatamente sottostanti grazie a un forte ingrandimento;
  • il videodermatoscopio: una telecamera ad altissima definizione collegata a un computer per la visione e contemporanea registrazione delle immagini catturate, per la creazione dell’archivio di immagini, essenziale per effettuare il confronto che sta alla base di questa tecnica diagnostica. 

L’importanza di una costante collaborazione con il dermatologo

È fondamentale il passaggio di informazioni tra medico e paziente, poiché l’autoverifica permette a quest’ultimo di controllare, sebbene limitatamente, eventuali variazioni nelle caratteristiche del neo e portarne a conoscenza il professionista.

Quest’ultimo, applicando gli strumenti visti nel paragrafo precedente, si occuperà di confermare o smentire l’osservazione del soggetto, il tutto per massimizzare il vantaggio della tecnica di diagnosi precoce

Perché sottoporsi alla mappatura dei nei

Abbiamo visto quali sono i vantaggi della mappatura dei nei, il principale dei quali è la diagnosi precoce di qualsiasi variazione potenzialmente pericolosa, e gli strumenti utilizzati per effettuarla: il dermatoscopico e il videodermatoscopio.

Con un occhio al futuro e a ciò che l’intelligenza artificiale può fare per migliorare e velocizzare le procedure di individuazione delle anomalie, tutto ciò trova nel professionista competente, come la dermatologa Pozzi, il punto di unione e perfezionamento.

Solo il confronto e l’intervento del medico possono convertire e finalizzare l’intero iter diagnostico in un’azione efficace contro il tumore.

Contatta, quindi la dermatologa Pozzi per informazioni più approfondite e prenotare una prima visita.

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Da Secchezza ad Acne: Come Proteggere la Pelle in Autunno

In autunno le temperature calano, il vento accompagna sovente le giornate e la pelle, soprattutto quella del viso, ne soffre.

Diventa più disidratata, ha una maggiore tendenza a seccarsi e screpolarsi, si presenta l’acne, si formano arrossamenti e irritazioni varie.

Insomma, occorre prendersene cura con massima attenzione.

Caratteristiche della pelle in autunno

Con l’arrivo dei mesi di ottobre e di novembre sopraggiunge l’autunno.

Un periodo sempre più spesso caratterizzato da improvvisi sbalzi di temperatura, forti piogge che si alternano a giornate particolarmente calde e intense raffiche di vento.

Sono tutte situazioni che non fanno bene alla pelle, peraltro già stressata dall’inquinamento atmosferico.

Questi cambiamenti climatici hanno delle conseguenze anche sul corpo che di fatto segue un po’ il susseguirsi delle stagioni.

Per la pelle, il periodo autunnale, comporta tanti cambiamenti, a partire da quello cromatico.

Ne sono responsabili le temperature più basse rispetto a quelle estive.

Inoltre, comportano anche un abbassamento della pressione sanguigna e di conseguenza un minor quantitativo di ossigeno per i tessuti cellulari con relativo indebolimento.

La pelle risulterà meno idratata con una spiccata tendenza a seccarsi e danneggiarsi.

In sintesi, l’autunno rende la pelle più secca e sensibile, aumentando la predisposizione all’acne.

Bisogna quindi occuparsene attentamente.

Consigli per la cura della pelle secca

La pelle secca è un problema da non sottovalutare perché potrebbe comportare patologie per nulla semplici come la dermatite atopica e l’eczema craquelè.

Meglio occuparsene per tempo attraverso dei rimedi efficaci, come:

  • usare regolarmente una crema a base di acqua termale;
  • migliorare l’alimentazione bevendo almeno due litri di acqua ogni giorno. Naturalmente vanno bene anche altri liquidi come le tisane, i succhi di frutta e il . Fa bene anche mangiare frutta almeno una volta al giorno;
  • utilizzare un abbigliamento adeguato per proteggere la pelle dalle temperature troppo basse e dalle forti raffiche di vento.

Gestione dell’acne autunnale

L’acne autunnale è una problematica che si presenta soprattutto nei mesi di settembre e ottobre.

Contrariamente a quanto si possa credere, la causa è ascrivibile al periodo estivo.

La pelle, in quel periodo, appare perfetta e priva di brufoli e di altre imperfezioni ma è soltanto un’illusione.

Il motivo è legato al cosiddetto effetto rebound: quando la pelle viene esposta ai raggi solari in estate gli eccessi di sebo vengono asciugati. Contemporaneamente, però, gli strati cutanei più superficiali diventano più spessi e questo fa in modo che ci siano le condizioni migliori affinché l’acne si ripresenti.

Tra l’altro, per fare in modo di controbattere la secchezza causata dall’abbassamento di temperatura e dal vento, il corpo, e in particolare la pelle, inizia a produrre maggiori quantitativi di sebo che si depositano in questa parte superficiale più spessa, creando punti neri, brufoli e non solo.

Per evitare che ciò avvenga devi dedicarti alla prevenzione.

Durante l’estate, utilizza sempre una crema solare adeguata ed esegui una corretta skincare routine rimuovendo tutti gli eccessi di creme e trucchi utilizzati.

Altrettanto importante è l’idratazione da gestire con una crema dalla texture leggera.

Alimentazione e stile di vita per una pelle sana

L’alimentazione è importante per il benessere di tante parti del corpo, pelle compresa.

Per ovviare alle problematiche causate dal periodo autunnale, è consigliato variare il regime alimentare per favorire la salute della pelle.

Il primo aspetto riguarda l’assunzione di acqua. Si suggerisce di bere ogni giorno almeno 2 litri di acqua, compresi succhi di frutta e altri liquidi.

In secondo luogo, si raccomanda di inserire nella dieta, alimenti che solitamente compongono la dieta mediterranea per cui tante vitamine e nutrienti essenziali.

La frutta e le verdure fanno molto bene alla pelle perché aiutano a nutrirla e garantiscono un’azione idratante fondamentale.

Protezione della pelle dal freddo e dal vento

Occuparsi della pelle durante il periodo autunnale è fondamentale per evitare situazioni piuttosto dannose come l’eccessiva formazione di acne e la secchezza.

È altrettanto importante occuparti della protezione della pelle dal freddo e dal vento attraverso l’uso di prodotti e abbigliamento adeguati.

La prima regola è quella di proteggere le parti più vulnerabili, ossia quelle a contatto con gli agenti climatici come mani, piedi e viso. In queste parti del corpo è preferibile utilizzare tessuti che mantengono le temperature alte come la lana e il pile.

Usa anche una crema per il viso che protegga dalle temperature più basse e che presenti dei principi attivi specifici come l’acido ialuronico e i burri vegetali.

Se una giornata è molto ventosa, indossa delle mantelline che oltre ad essere impermeabili, non permettono al vento di danneggiare la pelle.

Conclusioni

Il periodo autunnale è uno dei più stressanti e pericolosi per la pelle non solo del viso ma anche delle altre parti del corpo.

L’abbassamento delle temperature, le forti piogge e le raffiche del vento possono danneggiare l’epidermide comportando secchezza, maggiore formazione di acne e inestetismi vari.

È fondamentale prendersene cura con alcuni accorgimenti molto semplici a partire dall’utilizzo di creme protettive e di prodotti in grado di idratare efficacemente la pelle per combattere la secchezza.

Hai bisogno di consulenza personalizzata sulla tua pelle in autunno? La dermatologa Pozzi è pronta ad aiutarti.

Contattala oggi stesso per ottenere consigli mirati e soluzioni per mantenere la tua pelle sana durante questa stagione.

Non lasciare che l’autunno ti faccia perdere la bellezza della tua pelle.

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Psoriasi del cuoio capelluto

Approcci terapeutici e strategie di prevenzione per affrontare la psoriasi del cuoio cappelluto

La psoriasi del cuoio capelluto è una patologia piuttosto comune, che può creare imbarazzo e frustrazione in chi ne viene colpito, e il cui trattamento presenta difficoltà da affrontare in modo sistematico da fronti differenti.

Si tratta di una malattia infiammatoria non contagiosa che si manifesta con l’insorgenza di macchie a volte di natura squamosa che possono comparire in qualsiasi area della cute della testa, inclusa nuca, fronte e dietro le orecchie.

Sintomi e caratteristiche

La psoriasi del cuoio capelluto può manifestarsi in modi diversi a seconda della sua tipologia.

In genere, si presenta con chiazze di colore rosso ricoperte da grumi squamosi e asciutti di colore chiaro.

La superficie interessata eccede raramente quella coperta dai capelli, e il prurito non è sempre presente, tranne nei casi più gravi.

Inoltre, può verificarsi la desquamazione del derma, con la comparsa di scaglie simili alla forfora, oltre a bruciore accompagnato da manifestazioni dolorose e secchezza della cute.

La caduta dei capelli legata alla malattia è rara e si verifica solo quando le squame aumentano l’estensione e l’intensità della fase di riposo dei follicoli piliferi, nota come telogen effluvium o calvizie da stress.

È importante rivolgersi a un dermatologo per una diagnosi accurata, poiché esistono altre patologie come la dermatite seborroica che possono avere sintomi simili.

I tipi di psoriasi del cuoio capelluto

Abbiamo accennato al fatto che esistono diverse forme di psoriasi del cuoio capelluto, come:

  • quella a placche, caratterizzata da croste bianche;
  • guttata, che comunque si manifesta di rado sul cuoio capelluto, ed è caratterizzata da piccole bolle a forma di gocce;
  • pustolosa, la quale ricopre le aree colpite con piccole sacche e può portare stati febbrili a causa dell’infezione;
  • eritematosa, con infiammazione della cute molto estesa.

Le migliori terapie

Le terapie impiegate per la psoriasi del cuoio capelluto mirano a prevenirne il peggioramento e a mitigare i sintomi come il prurito e il bruciore al fine di migliorare lo stato fisico e psicologico del paziente.

Le terapie più utilizzate includono farmaci topici, fototerapia e terapia sistemica.

Trovare il giusto trattamento può essere difficile, e la terapia può variare nel corso del tempo.

In generale, le terapie più comunemente applicate sono:

  • trattamento topico, si utilizzano prodotti applicati direttamente sulla superficie interessata, come creme, shampoo e detergenti specifici, particolarmente adatti per forme lievi o moderate del disagio.;
  • fototerapia: la parte colpita viene esposta ai raggi ultravioletti UVA o PUVB (Psoralen Ultraviolet B) nei casi più gravi o in caso di resistenza ai farmaci.
    È generalmente ben tollerata, ma può causare effetti collaterali come iperpigmentazione e invecchiamento cutaneo precoce;
  • trattamento sistemico: si utilizzano farmaci orali o somministrati tramite iniezione ed è indicato per i casi più gravi.

La prevenzione è importante per evitare o ritardare la comparsa della psoriasi del cuoio capelluto.

È importante adottare uno stile di vita sano, prestare attenzione all’alimentazione e all’attività fisica, evitare il calore eccessivo del phon, utilizzare prodotti per l’igiene dei capelli delicati e evitare il fumo e l’alcol.

Perché trattare la psoriasi del cuoio capelluto

La psoriasi del cuoio capelluto può causare disagi fisici ed emotivi, tra cui prurito, bruciore, arrossamenti e, nei casi più gravi, alopecia.

È importante cercare un trattamento adeguato da un dermatologo, come la Dottoressa Pozzi, non solo per una diagnosi accurata e una strategia terapeutica adeguata, ma anche per il supporto emotivo, poiché problemi fisici e stress possono contribuire alla comparsa o al peggioramento della patologia.

Non avere alcuna esitazione e contatta la dermatologa Pozzi per fissare una prima visita: la qualità della tua vita migliorerà notevolmente e, finalmente, abbraccerai il piacere di essere sicuro e rilassato in ogni occasione della giornata.

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Desquamazione della pelle: cause e trattamenti

Cos’è la Desquamazione della Pelle?

La desquamazione della pelle è un processo naturale in cui le cellule superficiali dell’epidermide si staccano e cadono. Questo fenomeno fa parte del ciclo di rinnovamento della pelle, mantenendola fresca e sana.

Tuttavia, a volte la desquamazione può diventare visibile e problematica, spesso a causa di secchezza, irritazione o condizioni mediche sottostanti. In questi casi, la cura e l’idratazione adeguata della pelle possono aiutare a prevenire e trattare la desquamazione evidente.

Cause della Desquamazione della Pelle

  1. Scarsa Idratazione: La pelle secca è più incline alla desquamazione.
  2. Clima: Il vento, il freddo e il calore possono seccare la pelle.
  3. Detergenti Irritanti: Prodotti chimici aggressivi possono danneggiare la pelle.
  4. Età: La pelle tende a diventare più secca con l’età.
  5. Patologie: Alcune condizioni mediche come la psoriasi possono causare desquamazione.
  6. Eritemi solari e ustioni: L’esposizione eccessiva al sole può danneggiare la pelle.

Trattamenti per la Desquamazione della Pelle

  1. Idratazione: Utilizzare creme idratanti e bere molta acqua.
  2. Protezione dal Clima: Indossare abiti protettivi in ​​condizioni climatiche estreme.
  3. Utilizzo di Prodotti Delicati: Evitare detergenti aggressivi.
  4. Trattamenti Medici: In alcuni casi, potrebbe essere necessario un trattamento medico.

Prevenzione della Desquamazione della Pelle

  1. Scegliere i Prodotti Giusti: Utilizzare detergenti delicati e creme idratanti.
  2. Proteggersi dal Freddo: Indossare indumenti caldi durante l’inverno.
  3. Idratazione Costante: Bere molta acqua e utilizzare creme idratanti.
  4. Protezione Solare: Utilizzare la crema solare tutto l’anno.
  5. Alimentazione Sana: Seguire una dieta equilibrata e considerare integratori di vitamina E.

Desquamazione da Eczema, Ipercheratosi, Psoriasi e Xerosi Gravi

In caso di desquamazione grave collegata a condizioni mediche specifiche come l’eczema, l’ipercheratosi, la psoriasi e la xerosi gravi, è essenziale consultare un dermatologo per una diagnosi e un trattamento appropriati.

L’eczema può causare prurito e infiammazione, mentre l’ipercheratosi porta all’ispessimento dello strato corneo della pelle.

La psoriasi, una malattia autoimmunitaria, può causare placche squamose, e la xerosi rappresenta una secchezza estrema della pelle che può portare a desquamazione.

Ognuna di queste condizioni richiede un approccio terapeutico specifico, che può includere creme medicate, terapie fotodinamiche o cambiamenti nello stile di vita.

La desquamazione della pelle è un problema comune che, con la giusta cura e attenzione, può essere gestito efficacemente

Seguendo i consigli sopra, è possibile mantenere la pelle idratata e sana. Tuttavia, in caso di desquamazione persistente o grave, è consigliabile consultare un esperto.

Hai bisogno di una consulenza professionale sulla tua pelle?

Contatta la dermatologa Pozzi per una valutazione e un trattamento personalizzati. La tua pelle merita il meglio!

 

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Psoriasi e Stress: Come Gestire la Malattia durante i Momenti Difficili

La psoriasi è una complessa malattia della pelle caratterizzata da chiazze eritematose e squamose, spesso accompagnate da prurito e dolore.

Molti pazienti affrontano sfide significative nel gestire questa condizione cronica, e uno dei fattori che sembra avere un impatto rilevante è lo stress.

Comprendere e gestire adeguatamente il rapporto tra psoriasi e stress è fondamentale per il benessere complessivo dei pazienti.

In questo articolo, esploreremo approfonditamente come la psoriasi e lo stress sono collegati e quali strategie possono essere adottate per gestire la malattia durante i momenti difficili.

Che cos’è la psoriasi?

La psoriasi è una malattia multifattoriale che coinvolge interazioni complesse tra il sistema immunitario, l’ambiente e la genetica del paziente.

La risposta immune alterata è alla base della formazione delle chiazze cutanee, che possono comparire su diverse parti del corpo, inclusi gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e zona lombare.

Sebbene la causa esatta della psoriasi non sia ancora completamente compresa, il ruolo dello stress nella manifestazione e nell’aggravamento della malattia è stato ampiamente indagato.

Lo Stress e l’Infiammazione della Pelle

Lo stress è una risposta fisiologica e psicologica che il nostro corpo attiva in situazioni percepite come minacciose o sfidanti.

Quando siamo sottoposti a stress, il nostro corpo produce ormoni dello stress come il cortisolo e le catecolamine.

Questi ormoni possono influenzare negativamente il sistema immunitario e promuovere l’infiammazione.

Nelle persone con psoriasi, l’infiammazione è un meccanismo chiave che alimenta la progressione della malattia, contribuendo alla formazione delle chiazze cutanee.

Inoltre, il cortisolo, noto come l’ormone dello stress, può ridurre la capacità della pelle di mantenere l’idratazione, peggiorando la secchezza cutanea associata alla psoriasi.

Il grattarsi e l’atto di toccare frequentemente le aree affette possono ulteriormente danneggiare la pelle, innescando un circolo vizioso di infiammazione e prurito.

La psoriasi - malattia- pelle - dermatologa pozzi bergamo

Le Vie di Comunicazione Tra Pelle e Cervello

Il collegamento tra pelle e cervello è noto come l’asse pelle-cervello. Questo sistema di comunicazione bidirezionale coinvolge neurotrasmettitori, citochine, ormoni e recettori presenti sia nella pelle che nel cervello. Durante periodi di stress, l’asse pelle-cervello può essere alterata, aumentando la sensibilità del sistema immunitario cutaneo e peggiorando così l’infiammazione della psoriasi.

Le Strategie per Gestire la Psoriasi Durante i Momenti Stressanti

Affrontare efficacemente la psoriasi durante i momenti difficili richiede un approccio olistico che coinvolga sia la gestione dello stress che la cura adeguata della pelle. Ecco alcune strategie utili:

Praticare Tecniche di Rilassamento

La meditazione, la respirazione profonda e lo yoga possono aiutare a ridurre i livelli di stress e a stabilizzare l’asse pelle-cervello.

Esercizio Fisico Regolare

L’attività fisica non solo riduce lo stress, ma può anche contribuire a migliorare la funzione del sistema immunitario e favorire una pelle più sana.

Adottare una Dieta Bilanciata

Alcuni studi suggeriscono che una dieta ricca di frutta, verdura, acidi grassi omega-3 e antiossidanti può avere effetti positivi sulla psoriasi.

Evitare Cattive Abitudini

Il fumo di sigaretta e il consumo eccessivo di alcol possono peggiorare la psoriasi e compromettere la salute della pelle.

Gestire le Emozioni

Parlare con amici, familiari o uno psicologo può aiutare a gestire lo stress emotivo associato alla psoriasi.

Seguire una Cura Adeguata della Pelle

L’applicazione di creme idratanti e lozioni specifiche può aiutare a mantenere la pelle idratata e ridurre la secchezza.

Rivolgersi a uno Specialista

Consultare un dermatologo esperto nella gestione della psoriasi è essenziale per ottenere una diagnosi accurata e un piano di trattamento personalizzato.

Contattare la Dottoressa Pozzi per un Supporto Specializzato

Se stai cercando una guida professionale per affrontare la psoriasi e gestire lo stress correlato, la Dottoressa Pozzi è un’esperta dermatologa pronta ad aiutarti.

Con la sua vasta esperienza nel trattamento della psoriasi e delle malattie della pelle, la dottoressa Pozzi può fornire consulenza personalizzata e un piano di cura mirato alle tue esigenze specifiche.

Non esitare a contattare la dottoressa Pozzi e intraprendere il cammino verso il benessere della tua pelle.

 

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Proteggere la pelle dal sole: Consigli per prenderti cura della tua pelle durante l’esposizione solare

Quando si tratta di prendersi cura della nostra pelle, proteggerla dal sole è fondamentale.

L’esposizione solare può causare danni cutanei a lungo termine, tra cui scottature, invecchiamento precoce della pelle e persino il rischio di sviluppare il cancro della pelle.

In questo articolo, esploreremo alcuni preziosi consigli per aiutarti a proteggere la tua pelle durante l’esposizione al sole e garantire la sua salute a lungo termine.

I consigli della dermatologa per proteggere la tua pelle

  • Applica una crema solare ad ampio spettro: La scelta e l’applicazione corretta della crema solare sono fondamentali per una protezione efficace contro i raggi solari dannosi. Assicurati di utilizzare una crema solare ad ampio spettro con un fattore di protezione solare (SPF) di almeno 30. Applicala generosamente su tutte le aree esposte al sole almeno 15-30 minuti prima dell’esposizione. Assicurati di coprire bene viso, collo, orecchie, mani e piedi, in quanto sono parti spesso trascurate ma altrettanto vulnerabili ai danni del sole. Inoltre, ricorda di riapplicare la crema solare ogni due ore o dopo il nuoto o il sudore eccessivo per mantenere la protezione.

 

  • Proteggi le aree sensibili: Oltre all’applicazione della crema solare, è importante prestare attenzione alle aree del corpo particolarmente sensibili all’esposizione solare. Il viso, il collo, le orecchie, le mani e i piedi richiedono una protezione extra. Indossa un cappello a tesa larga per proteggere il viso e il cuoio capelluto, e indossa occhiali da sole che offrano una protezione UV adeguata per proteggere gli occhi dai danni del sole.

 

  • Cerca l’ombra: Durante le ore di punta, solitamente tra le 10:00 e le 16:00, l’intensità dei raggi solari è maggiore. Cerca di rimanere all’ombra in quei momenti per ridurre l’esposizione diretta al sole. Trova un albero, un ombrellone o un gazebo per ripararti dai raggi UV dannosi. Questo aiuterà a proteggere la tua pelle e ridurre il rischio di scottature.

 

  • Indossa abbigliamento protettivo: L’abbigliamento adeguato può fornire un’ulteriore barriera di protezione contro il sole. Scegli abiti leggeri ma che coprano adeguatamente la pelle esposta. Opta per tessuti ad alta protezione solare, come cotone e lino, che offrono una protezione naturale dai raggi UV. Indossa magliette a maniche lunghe, pantaloni lunghi e un cappello a tesa larga per proteggere il corpo e il viso.

 

  • Evita le lampade abbronzanti: Le lampade abbronzanti possono sembrare una soluzione conveniente per ottenere un colorito estivo, ma sono estremamente dannose per la pelle. Esse emettono raggi UV dannosi che possono causare danni irreversibili e aumentare il rischio di cancro della pelle. Evita l’uso delle lampade abbronzanti e cerca alternative più sicure, come i prodotti autoabbronzanti.

 

  • Mantieniti idratato: L’esposizione al sole può causare disidratazione, quindi è essenziale bere abbastanza acqua per mantenere la pelle idratata dall’interno. Assicurati di bere liquidi a sufficienza durante l’esposizione al sole per compensare la perdita di acqua attraverso la sudorazione. L’acqua aiuta a mantenere la tua pelle idratata e sana.

 

  • Prenditi cura della tua pelle dopo l’esposizione: Dopo una giornata di esposizione al sole, prenditi cura della tua pelle applicando una crema idratante lenitiva. Cerca una crema che nutra e lenisca la pelle, specialmente se hai subito scottature solari. Il gel di aloe vera può essere un rimedio naturale per ridurre l’infiammazione e alleviare il disagio delle scottature solari. Se hai preoccupazioni specifiche sulla tua pelle, come macchie solari o cambiamenti anomali, consulta un dermatologo per una valutazione professionale.

 

Proteggere la pelle dal sole è un passo essenziale per mantenere la salute e la bellezza della nostra pelle. Utilizza questi consigli per prenderti cura della tua pelle durante l’esposizione solare: applica correttamente la crema solare, proteggi le aree sensibili, cerca l’ombra, indossa abbigliamento protettivo, evita le lampade abbronzanti, mantieniti idratato e presta attenzione alla cura della pelle dopo l’esposizione.

Se desideri ulteriori informazioni personalizzate sulla protezione solare e la cura della pelle, rivolgiti alla dermatologa Pozzi, a Bergamo.

Prenota una consulenza oggi stesso per ricevere consigli su misura per le tue esigenze individuali.

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dermatite atopica nei bambini - bergamo - dermatologa pozzi

Dermatite atopica nei bambini: cause, sintomi e rimedi

La dermatite atopica nei bambini è una condizione comune della pelle che colpisce molti piccoli. Comprendere le cause, i sintomi e i rimedi è fondamentale per gestire questa condizione in modo efficace.

In questo articolo, esploreremo la dermatite atopica per i più piccoli, fornendo informazioni utili per genitori e caregiver.

Cos’è la dermatite atopica

La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica della pelle che può influenzare significativamente la qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie.

Caratterizzata da un’infiammazione della pelle associata a un forte prurito, i bambini affetti da dermatite atopica possono manifestare arrossamento, secchezza e desquamazione della pelle. In alcuni casi, possono comparire bolle, croste o vesciche.

L’intenso prurito può essere estremamente fastidioso e può portare a grattarsi, causando ulteriori danni alla pelle e aumentando il rischio di infezioni secondarie.

Cause della dermatite atopica nei bambini

Le cause della dermatite atopica nei bambini non sono completamente comprese, ma diversi fattori contribuiscono allo sviluppo della condizione.

La predisposizione genetica e la storia familiare di allergie o dermatite atopica sono considerate fattori di rischio significativi.

Inoltre, la dermatite atopica è associata a una risposta immunitaria anormale e a una disfunzione della barriera cutanea, rendendo la pelle più suscettibile all’infiammazione.

Gli allergeni e gli irritanti ambientali, come la polvere, il polline o gli acari della polvere, possono scatenare o aggravare i sintomi della dermatite atopica.

Alcuni studi suggeriscono che anche l’alimentazione e fattori psicologici come lo stress possano influire sulla manifestazione della condizione.

Sintomi della dermatite atopica nei bambini

I sintomi della dermatite atopica possono variare da bambino a bambino, ma ci sono alcuni segni comuni da osservare.

Il prurito intenso e persistente è uno dei sintomi principali. I bambini possono anche manifestare arrossamento, secchezza e desquamazione della pelle. In alcuni casi, possono comparire bolle, croste o vesciche. È importante riconoscere questi sintomi per poter intervenire tempestivamente.

Diagnosi della dermatite atopica

La diagnosi della dermatite atopica nei bambini si basa sull’esame fisico e sulla valutazione dei sintomi cutanei da parte di un medico specializzato. Fornire una completa anamnesi familiare e personale aiuta a identificare i fattori scatenanti specifici. In alcuni casi, possono essere eseguiti test allergologici per identificare allergeni specifici che possono contribuire all’infiammazione cutanea.

Gestione e rimedi

La gestione della dermatite atopica nei bambini richiede un approccio completo e multidisciplinare.

Adottare un’adeguata igiene e skincare, utilizzando detergenti delicati e idratanti specifici per la pelle sensibile dei bambini, è fondamentale.

Evitare gli allergeni e gli irritanti noti, come indumenti in fibra sintetica o prodotti chimici aggressivi, è importante.

In alcuni casi, possono essere prescritti trattamenti farmacologici come corticosteroidi topici per ridurre l’infiammazione e gli antistaminici per alleviare il prurito.

Terapie complementari come la fototerapia e i bagni speciali possono essere utilizzate per gestire i sintomi. Insegnare ai bambini tecniche di gestione del prurito e prevenire le infezioni attraverso una buona igiene è fondamentale.

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Approccio multidisciplinare

La gestione della dermatite atopica richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge dermatologi pediatrici, allergologi e altri specialisti.

Avvalersi di un team di professionisti esperti è importante per ottenere la migliore gestione possibile per i bambini affetti da dermatite atopica.

Inoltre, il supporto psicologico per i bambini e le famiglie può essere fondamentale per affrontare gli aspetti emotivi e psicologici della condizione.

Prevenzione della dermatite atopica

La prevenzione può svolgere un ruolo importante nella gestione della condizione. Promuovere l’allattamento al seno può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare dermatite atopica nei bambini.

Evitare l’esposizione al fumo di sigaretta e mantenere un ambiente domestico pulito e igienico può contribuire a ridurre l’infiammazione cutanea.

La dermatite atopica nei bambini è una sfida che richiede comprensione, cura e attenzione continua. Se tuo figlio sta affrontando questi sintomi, la soluzione giusta può fare la differenza nella sua qualità di vita.

Non lasciare che il prurito e l’infiammazione prendano il sopravvento. Contatta la Dottoressa Pozzi oggi stesso per una consulenza professionale e personalizzata, e inizia il percorso verso una pelle sana e felice per tuo figlio. La salute della pelle del tuo bambino è nelle tue mani: agisci ora!

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Perdita di capelli maschile: come affrontare la calvizie

Sei uno dei tanti uomini che affrontano la perdita di capelli? Non preoccuparti, non sei solo in questa situazione.

La calvizie maschile è un problema estremamente comune che colpisce molti uomini in tutto il mondo.

Tuttavia, l’impatto della calvizie sulla fiducia e sull’autostima può essere significativo e influire negativamente sulla qualità della vita.

L’aspetto fisico è spesso strettamente legato alla nostra autostima e all’immagine che abbiamo di noi stessi.

La perdita di capelli può creare insicurezza, imbarazzo e una sensazione di disagio sociale.

Fortunatamente, esistono numerose soluzioni e trattamenti disponibili per affrontare la calvizie maschile e migliorare la salute dei tuoi capelli.

In questo articolo, esploreremo le cause della perdita di capelli maschile, l’importanza del tema e forniremo consigli utili e trattamenti efficaci per ridurre la caduta dei capelli e migliorarne la struttura.

Calvizie: importanza del tema e impatto sulla fiducia e l’autostima

La perdita di capelli può essere un’esperienza emotivamente difficile per molti uomini, e l’impatto sulla fiducia e sull’autostima può essere significativo.

L’aspetto fisico è spesso collegato alla nostra autostima e all’immagine di noi stessi, e la calvizie può influenzare negativamente come ci percepiamo e come veniamo percepiti dagli altri.

Può influire sulle nostre relazioni personali e professionali, creando una sensazione di insicurezza e imbarazzo. È importante affrontare questa preoccupazione in modo proattivo e cercare soluzioni efficaci per migliorare la salute e l’aspetto dei capelli.

La calvizie maschile è spesso causata da una combinazione di fattori genetici, ormonali, condizioni mediche e stile di vita.

La causa più comune è l’ereditarietà, con uomini che hanno parenti maschi che hanno sofferto di calvizie che hanno maggiori probabilità di svilupparla.

La sensibilità degli ormoni sessuali maschili, come il testosterone, ai follicoli piliferi può portare alla miniaturizzazione dei capelli e alla loro progressiva caduta. È importante comprendere che ogni individuo può avere cause specifiche e uniche di perdita di capelli; quindi, è consigliabile cercare una consulenza personalizzata da un dermatologo specializzato in tricologia.

calvizie uomo - perdita capelli

Cause della perdita di capelli maschile

  • Fattori genetici e predisposizione ereditaria: La causa più comune della perdita di capelli maschile è l’ereditarietà. Se possiedi parenti maschi che hanno sofferto di calvizie, potresti essere più incline a svilupparla. La sensibilità degli ormoni sessuali maschili, come il testosterone, ai follicoli piliferi può portare alla miniaturizzazione dei capelli e alla loro progressiva caduta.
  • Disequilibri ormonali: Gli squilibri ormonali, in particolare i livelli elevati di diidrotestosterone (DHT), possono contribuire alla perdita di capelli maschile. Il DHT è un sottoprodotto del testosterone che può restringere i follicoli piliferi e indebolire i capelli, rendendoli più suscettibili alla caduta.
  • Condizioni mediche sottostanti: Alcune condizioni mediche, come il diabete, le malattie della tiroide e le malattie autoimmuni, possono causare la caduta dei capelli. È importante consultare un dermatologo o un medico per escludere eventuali problemi di salute sottostanti che potrebbero contribuire alla perdita di capelli.
  • Stress e stile di vita poco salutare: Lo stress e uno stile di vita poco salutare possono influire negativamente sulla salute dei tuoi capelli. L’eccesso di stress può causare un aumento dei livelli di ormoni dello stress nel corpo, che possono contribuire alla caduta dei capelli. Uno stile di vita poco salutare, caratterizzato da una dieta squilibrata, mancanza di sonno e cattive abitudini, può indebolire i capelli e favorire la loro caduta.

Trattamenti per ridurre la caduta dei capelli e migliorarne la struttura

La Dott.ssa Pozzi offre un trattamento chiamato “Hair Filler”, che consiste in microiniezioni a base di acido ialuronico, polipeptidi, amminoacidi e sostanze antiossidanti.

Questo trattamento stimola la rigenerazione dei follicoli e può aiutare a ridurre la caduta dei capelli e migliorarne la struttura. Di solito, sono consigliate almeno 4 sedute ogni 2 settimane per ottenere risultati significativi, che diventano visibili dopo circa 2 mesi.

In conclusione, la perdita di capelli maschile è un problema comune che può avere un impatto significativo sulla fiducia e sull’autostima. Tuttavia, ci sono diverse cause sottostanti alla caduta dei capelli e molte opzioni di trattamento disponibili.

Consultare un dermatologo esperto può aiutare a determinare la causa specifica della tua perdita di capelli e a creare un piano di trattamento personalizzato. Non aver paura di affrontare questo problema e prenditi cura della salute dei tuoi capelli per migliorare il tuo aspetto e la tua fiducia in te stesso.

Se desideri saperne di più sulla visita per la caduta dei capelli e sui trattamenti offerti dalla Dott.ssa Pozzi, ti invitiamo a contattarla al più presto per una consulenza personalizzata. La tua salute dei capelli merita la migliore cura possibile!

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micosi cutanee - dott.pozzi - bergamo

Micosi cutanee: alla scoperta dei funghi della pelle

A causa di una scarsa igiene o della condivisione di oggetti personali, si potrebbe andare incontro a infezioni fungine, chiamate micosi cutanee, le quali colpiscono per lo più la pelle, ma anche altre parti del corpo, come il cuoio capelluto e le unghie.

Oltre a comprendere quali sono le abitudini da evitare, è importante anche saper riconoscere le micosi cutanee e i vari tipi di funghi, in modo da orientarsi meglio verso il trattamento corretto.

Cosa sono le micosi cutanee

Capire di essere stati colpiti da micosi cutanee non è immediato, ma sono diversi i sintomi che rappresentano un campanello d’allarme. Tra questi troviamo prurito molto intenso, rossori, desquamazione, formazione di croste e vesciche e gonfiore.

Queste sono le principali conseguenze delle infezioni fungine quando i funghi colpiscono l’epidermide. Se, invece, la zona colpita sono le unghie, si potrebbe presentare del gonfiore, mentre per quanto riguarda il cuoio capelluto, si noterà un indebolimento dei capelli o prurito.

Tipi di funghi che causano le micosi cutanee

Oltre a riconoscere i sintomi delle micosi cutanee, è bene avere in mente anche quali sono i funghi specifici che causano l’infezione.

Si chiamano dermatofiti o dermatomiceti e in essi sono inclusi diversi funghi, tra cui quella più conosciuta: la candida. L’infezione che comporta viene chiamata candidosi cutanea. Bisogna specificare che esistono tre grandi generi di funghi responsabili delle micosi cutanee, che a loro volta comprendono varie tipologie; esiste il cosiddetto Microsporum, che colpisce principalmente il cuoio capelluto e in generale le parti del corpo protette da peli, l’Epidermophyton, che si concentra su piedi, unghie e capelli e, infine, il Trichophyton, che colpisce più o meno le stesse zone del fungo citato in precedenza.

Micosi cutanee più comuni

Tra le micosi cutanee che più colpiscono l’essere umano, troviamo anche il piede d’atleta, ovvero un’infezione che interessa i piedi. Si tratta di un fungo che li colpisce quando essi vengono a contatto con superfici infette, come pavimenti toccati da molti individui, palestre o bordi di piscine.

A causa dell’umidità creata sulla pavimentazione, nascono questi funghi, che poi si trasferiscono sulla pelle. Per questo motivo, è importante indossare sempre una protezione, ad esempio degli infradito.

Esiste, poi, la tigna e in questo caso è più facile che l’infezione venga trasmessa da un individuo all’altro. Se noti rossori, desquamazione della pelle o gonfiore è importante evitare la condivisione di qualsiasi oggetto personale, come asciugamani, pettini o indumenti. È bene citare anche la pitiriasi versicolor, un altro tipo di micosi cutanea, che può colpire diverse zone della pelle.

Sintomi, cause e trattamenti consigliati per ciascuna micosi cutanea

Cosa fare se si viene colpiti da micosi cutanee? Innanzitutto, è importante rivolgersi a un dermatologo, il quale saprà consigliarti i medicinali adatti per alleviare i sintomi e per trattare in modo efficiente la zona interessata.

Nel caso in cui il problema fosse il piede d’atleta, devi evitare il contatto dei piedi con pavimenti pubblici e mantenerli sempre asciutti, in modo da eliminare il rischio di umidità.

I trattamenti, in questo caso, solitamente si limitano a delle creme per l’eliminazione dei funghi. Per quanto riguarda la pitiriasi versicolor, vengono somministrati farmaci per via orale, creme o prodotti appositi per i capelli se la zona colpita è il cuoio capelluto. Lo stesso vale per la cura della candidosi cutanea.

Fattori di rischio e prevenzione

Nonostante il rischio di micosi cutanee non può mai essere nullo, ci sono delle precauzioni per evitarle. Ad esempio, è bene non entrare in contatto direttamente con i piedi con superfici che hanno toccato molte persone e soprattutto utilizzare indumenti sempre puliti, non troppo stretti e composti da tessuti non nocivi per la pelle. Inoltre, per evitare il piede d’atleta è importante mantenere i piedi sempre asciutti; l’umidità, infatti, è uno dei fattori principali a causare infezioni fungine.

Diagnosi e trattamento delle micosi cutanee

La diagnosi delle micosi cutanee viene fatta dal dermatologo, che inizierà a esaminare la zona colpita attraverso un esame visivo. In seguito, si procede con la coltura del fungo in laboratorio, prendendo un campione di secrezione dalla pelle e, se necessario, con la microscopia.

Quando consultare un medico

Il medico va consultato appena appaiono i primi sintomi sospetti sulla pelle o sul cuoio capelluto, prima che la situazione possa aggravarsi. Dopodiché, seguirà il trattamento prescritto dal dermatologo, ma se non si ottiene risposta positiva dal proprio organismo sarà il caso di rivolgersi ulteriormente al proprio medico per cambiare la cura.

Conclusioni

Arrivato fino qua, avrai sicuramente compreso l’importanza della prevenzione e del trattamento delle micosi cutanee, in seguito a una corretta diagnosi del fungo responsabile. Ricorda quindi di consultare un medico o un dermatologo, come la dermatologa Pozzi a Bergamo, per una valutazione e un trattamento appropriati in caso di sospetta infezione fungina della pelle.

 

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sudorazione eccessiva - iperidrosi ascellare - bergamo- pozzi

Sudorazione eccessiva? Scopri come sconfiggere l’iperidrosi ascellare

Il sudore è una secrezione corporea assolutamente normale e fisiologica che il corpo umano attiva quando ha la necessità di disperdere un po’ di eccessivo calore prodotto.

Tuttavia, in particolari situazioni di ansia, stress o di tensione, l’organismo è portato a produrre e a eliminare maggiori quantitativi di sudore, andando incontro alla cosiddetta iperidrosi ascellare: si tratta di un’eccessiva sudorazione causata da un iper-funzionamento delle ghiandole deputate alla produzione del sudore.

A causa dello sgradevole e pungente odore del sudore, questo disturbo può incidere negativamente sulla tua sfera sociale, causandoti disagio e fastidio durante le normali attività quotidiane.

Pertanto, quali sono i rimedi più importanti per far fronte a questa problematica? Andiamo ad analizzare una serie di suggerimenti per cercare di contrastare l’iperidrosi ascellare nel miglior modo possibile, prima di descrivere le più importanti terapie farmacologiche finalizzate alla gestione di tale disturbo. Immergiamoci subito!

Alcuni consigli pratici per il contrasto dell’iperidrosi ascellare.

Innanzitutto, è bene considerare che una buona routine di igiene personale può rappresentare un validissimo alleato nella lotta contro l’iperidrosi ascellare: grazie ad una pulizia dettagliata delle cavità ascellari corroborata con l’uso di deodoranti a lunga durata, la sudorazione eccessiva e sgradevole può essere quantomeno disinnescata.

È altresì utile indossare sempre degli indumenti puliti e, possibilmente, in cotone traspirante, in modo tale da permettere alla cute di respirare.

Nel caso in cui la sudorazione ascellare sia davvero abbondante, l’utilizzo di deodoranti antitraspiranti a base di cloruro di alluminio potrebbe coprire il l’odore sgradevole se applicati appena dopo la detersione.

Inoltre, è bene anche lavare le ascelle con acqua e sapone anche più volte al giorno, non dimenticandoti di farlo soprattutto dopo una sessione di attività sportiva.

Agire contro la radice di questo problema, lo stress o l’ansia, rimane uno dei migliori suggerimenti: a questo proposito, è sempre bene cercare di rilassarti il più possibile anche in quelle situazioni particolarmente tese o ansiogene.

Infine, sul mercato sono disponibili dei dispositivi che prendono il nome di assorbenti ascellari, da attaccare all’indumento che aderisce alla pelle: essi hanno il preciso compito di assorbire l’eccessivo sudore ogni qual volta viene secreto dal cavo ascellare.

Che dire di ciò che non andrebbe mai fatto? Innanzitutto, è doveroso non applicare mai del deodorante direttamente sul sudore, dato che l’odore sgradevole della secrezione, in poco tempo, andrà a mischiarsi con quella del prodotto, creando una commistione letteralmente ripugnante.

Inoltre, è bene evitare gli indumenti troppo aderenti o acrilici, ma anche indossare gli stessi abiti sudati per più giorni. Quali sono alcuni rimedi naturali e farmacologici che si possono attuare per contrastare l’annoso disagio derivante dall’iperidrosi ascellare?

Rimedi naturali e farmacologici

L’iperidrosi ascellare, come detto, è un’anomalia in grado di causare grande insicurezza e disagio a chi ne è affetto, soprattutto nella sfera sociale.

In questo caso, il botulino può essere un grande aiuto: il trattamento per l’iperidrosi viene eseguito, dopo l’applicazione di una crema anestetica locale, con iniezioni di tossina botulinica diluita.

I risultati sono evidenti dopo circa 3-7 giorni e persistono per un periodo variabile dai 6 ai 12 mesi. Ad ogni modo, la Dott.ssa Pozzi è a disposizione per effettuare una consulenza specifica e aiutarti a trovare la giusta soluzione per le tue problematiche di natura estetica.

Oltre a ciò, esistono numerosi rimedi naturali che estrinsecano tutto il loro beneficio contro l’iperidrosi ascellare: da menzionare il sapone al pino che riesce a prevenirne l’insorgenza, ma anche il ruolo del pomodoro e del suo succo che, se versato nella vasca riempita d’acqua prima di immergervisi, riesce a esercitare numerosi benefici contro l’eccessiva sudorazione.

Anche il bicarbonato di sodio, dal canto suo, si configura come un rimedio piuttosto antico contro il pungente odore del sudore, mentre l’allume di rocca può essere unito al sapone e all’acqua per detergere la pelle in quanto perfettamente capace di assorbire l’odore del sudore in maniera naturale.

Che dire di eventuali terapie farmacologiche? Dal momento che l’iperidrosi ascellare, il più delle volte, deriva da ansia, stress o stati depressivi, i farmaci ansiolitici e sedativi risultano essere dei potenti alleati per migliorare il quadro clinico del disturbo.

Inoltre, l’iperidrosi potrebbe anche essere causata da patologie come l’ipertiroidismo o l’ipoglicemia: per questo, sarebbe opportuno rivolgerti ad uno specialista per indagare sulla radice del problema e per agire tempestivamente nel suo contrasto.

A volte, è proprio l’assunzione di farmaci che causa l’iperidrosi: quando questo accade, è fondamentale chiedere un consulto al tuo medico per modificare il dosaggio della terapia, la tipologia di farmaco o la posologia in modo tale da migliorare la situazione.

Insomma, l’iperidrosi ascellare è senz’altro un disturbo davvero molto fastidioso e in grado di mettere a disagio chi ne soffre; tuttavia, applicare questi utili suggerimenti ti aiuterà a mantenere delle interazioni sociali normali e a continuare a vivere quotidianamente in tranquillità.

Per un appuntamento o una consulenza contattate lo studio della Dottoressa Pozzi, Bergamo.

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